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29 11 2012 | Rimini | Lombardi (Pdl) sul masterplan e il 'berlusconismo' del sindaco: Gnassi evita il dibattito in Consiglio comunale

Giovedì, 29 Novembre 2012

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Rimini | Lombardi (Pdl) sul masterplan: Gnassi evita il dibattito in Consiglio comunale


Perché “a oggi, i giornalisti, le associazioni, le società sportive, i circoli culturali, l’Arci, sanno tutto di cosa ha in mente il sindaco, Andrea Gnassi, del suo masterplan strategico della città, ma i sui colleghi consiglieri no?”. E’ una domanda che si fa il consigliere regionale del Pdl Marco Lombardi, ma che si fanno anche altri.
Giovani ‘comunisti’ crescono sulle orme di Silvio Berlusconi? E’ un altro interrogativo, e non l’ultimo che attanaglia la mente di Lombardi. “Prima o poi si dovrà riconoscere che l’evoluzione dell’azione politica della ‘nuova’ sinistra imita, anche se maldestramente, gli atteggiamenti berlusconiani che ideologicamente condanna”.


Gli esempi che Lombardi ha in mente sono due, così vicini e così lontani, il ‘giovane’ sindaco di Firenze candidato alle primarie del centrosinistra e il ‘giovane’ sindaco di Rimini che alle stesse primarie sostiene il ‘vecchio’ segretario Pierluigi Bersani. “Matte Renzi, più di Alfano, sembra ripercorrere l’epopea del cavaliere, e il sindaco Gnassi si muove dimostrando di tenere più all’effetto mediatico che non al profilo istituzionale”.


E’ “veramente emblematica” la storia del ‘masterplan strategico di Rimini’. “Era troppo banale cercare semplicemente di attuare le linee del piano strategico che a parole si dice di condividere?”, terza domanda. “C’era bisogno, in un momento in cui i cittadini e le imprese chiedono di semplificare, di creare un altro strumento che si va ad aggiungere agli altri numerosi balzelli con cui ci dobbiamo confrontare tutti i giorni?”, quarta domanda.


Lombardi si dà anche una risposta. “Evidentemente il desiderio di protagonismo ha contagiato anche il sindaco”. Ci sono le prove. “Tale convinzione viene confermata dal fatto che di un atto così importante, in Consiglio comunale nessuno ne sappia nulla, mentre si stanno moltiplicando le kermesse pubbliche di presentazione”. Con il rischio “che il Consiglio comunale, sentendosi stretto tra forum del Piano strategico e protagonismo personale del sindaco, si irrigidisca nell’iter approvativo di questi strumenti visto che, fino a quando il governo dei tecnici non abolirà anche i Consigli comunali, questi sono gli unici organi rappresentativi dei cittadini istituzionalmente deputati a decidere sulla cosa pubblica”.


“Forse il sindaco ha avuto pudore a parlare in Consiglio dell’anello verde perché qualcuno gli avrebbe detto che non è una novità sconvolgente per il futuro della città. Forse non ha voluto accennare alla abolizione delle auto sotto la ferrovia perché qualcun altro gli avrebbe ricordato che Maurizio Ermeti sono 15 anni che lo propone. Si sarebbe potuto sentir dire che va bene Friburgo, ma prendere a modello i lungomare di Misano o Riccione pare un po’ riduttivo per la capitale europea del turismo”, Lombardi passa ai periodi ipotetici (anche questi un pochetto retorici).


Forse, secondo Lombardi, la spiegazione più ragionevole è che “dal dibattito in Consiglio, se ci fosse stato, sarebbe emerso che i famigerati costruttori oggi per mantenere in vita le loro aziende a continuare a dare lavoro a centinaia di famiglie, non chiedono di fare condomini che non venderebbero, ma semplicemente di portare a termine in tempi normali ciò per cui si sono già impegnati, magari con un occhio di riguardo da parte del Comune a quell’housing sociale che invece pare ancora interessare le giovani coppie”.


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